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Dal teatro al cinema, il percorso artistico del padre del cinema italiano
La storia del cinema italiano è legata alle opere di Vittorio De Sica. Benché siano passati 119 anni dalla sua nascita, l’eredità artistica del padre del neorealismo è ancora vivida nel nostro cinema e in quello internazionale. Vittorio De Sica ha portato a casa 4 premi Oscar oltre a innumerevoli altri riconoscimenti.
Dopo il debutto in teatro aveva ben chiara la sua strada: il cinema. Il suo modo di fare cinema con realismo, pacatezza, ironia e educazione, ha segnato la strada per chi è arrivato dopo di lui. I migliori attori e attrici del cinema italiano sono stati diretti da lui: Alberto Sordi, Sophia Loren, Marcello Matroianni, Gina Lollobrigida, e persino Totò ed Eduardo De Filippo.
Amato da pubblico e acclamato dalla critica, De Sica è stato un maestro dell’arte cinematografica senza pari. Ancora oggi mostre, retrospettive e speciali televisivi raccontano il suo modo di fare cinema come attuale e senza tempo.
Vittorio Domenico Stanislao Gaetano Sorano De Sica nacque da una famiglia di umili origini a Sora, in provincia di Frosinone, il 7 luglio 1901. Gli eventi drammatici della Prima Guerra Mondiale portarono la sua famiglia a trasferirsi prima a Napoli e poi a Firenze.
Cominciò a esibirsi già a 15 anni come attore dilettante nei ricoveri degli ospedali e in piccoli spettacoli organizzati per i militari. Seguì il trasferimento a Roma e l’inizio della sua carriera recitativa in modo più professionale. Durante gli studi di ragioneria, grazie a Edoardo Bencivenga, ottenne un piccolo ruolo in un film muto diretto da Alfredo De Antoni, Il processo Clémenceau.
Solo nel 1923, terminati gli studi, tornò a recitare ma questa volta in teatro. Ottenne ruoli di crescente importanza fino a quando, nel 1930, divenne primo attore accanto a Guido Salvini. Fu in questa occasione che venne notato da Mario Mattoli che era a capo della Compagnia Teatrale Za-Bum, la prima a sperimentare l’accostamento di attori comici al genere drammatico. Entusiasta del suo talento, lo accostò a Umberto Melnati con il quale formò una coppia comica di grande rilievo per l’epoca. Le loro gag divennero ben presto celebri a livello nazionale soprattutto con la canzone Lodovico sei dolce come un fico e i molti sketch radiofonici.
Il teatro sembrava essere la sua grande passione così, nel 1933, fondò una sua propria compagnia. Fu solo con la Seconda Guerra Mondiale e quello smodato bisogno di raccontare l’Italia a tutti che intraprese la carriera di regista cinematografico. In questo periodo lavorò con Paolo Stoppa, Alessandro Blasetti e Luchino Visconti. Vittorio Decise di dire addio al teatro (pare che tra il 1923 e il 1949 abbia recitato in oltre 120 rappresentazioni).
Dopo diverse apparizioni sul grande schermo a cavallo tra anni ’30 e anni ’40, arrivano i suoi primi capolavori del neorealismo. Sciuscià (1946) e Ladri di biciclette (1948) vincono entrambi l’Oscar speciale, successivamente sostituito dal premio per il Miglior film straniero.
Il neorealismo, partendo dalle classi più disagiate, raccontava la situazione economica e morale del dopoguerra italiano e rifletteva il cambiamento della nazione dopo l’immane conflitto. De Sica ne divenne il massimo esponente non solo nel nostro paese ma anche nel mondo. La sua capacità era quella di unire questo genere drammatico con la commedia all’italiana, con ironia e intelligenza.
Conquistò il pubblico come attore grazie alla serie Pane, amore e…, prima al fianco di Gina Lollobrigida e poi di Sophia Loren. Nel 1951 girò Miracolo a Milano, aggiudicandosi la Palma d’oro a Cannes, e a seguire Umberto D, dedicato al padre, e considerato dalla critica il suo miglior lavoro.
Notevole anche il rapporto lavorativo con Alberto Sordi, con il quale lavorò in Il conte Max, Il moralista, Il vigile e Un italiano in America. Vinse il suo terzo premio Oscar nel 1964, dirigendo ancora una volta Sophia Loren e Marcello Mastroianni in Matrimonio all’italiana.
Il suo quarto e ultimo premio Oscar arriva con Il giardino dei Finzi-Contini. Non sono mancate le sue apparizioni in tv come ne Il Musichiere, Studio Uno e Canzonissima.
Vittorio De Sica ha interpretato, diretto e sceneggiato oltre 150 film, quasi tutti di successo. Il maestro italiano non si è limitato al neorealismo ma ha fatto interessanti incursioni nella commedia, nella comicità e nel cinema drammatico. Vediamo i film di maggior successo della sua carriera:
Il grande Vittorio De Sica non era noto solo per il suo talento ma anche per i suoi controversi matrimoni, spesso fonti di gossip. Infatti il regista manteneva una doppia famiglia, quasi un doppio matrimonio, con la ex moglie e la sua seconda moglie.
De Sica sposò nel 1937 l’attrice torinese Giuditta Rissone dalla quale ebbe la figlia Emilia. Dopo il divorzio sposò in seconde nozze l’attrice catalana María Mercader. Con lei ebbe i figli Manuel, compositore, scomparso nel 2014 e Christian De Sica, che ha seguito le orme del padre nello spettacolo.
Vittorio però, non riuscendo a spezzare il legame con la prima famiglia, ne creò una allargata dividendosi tra le due mogli e i tre figli in una sorta di matrimonio aperto.
De Sica si spense a 73 anni, il 13 novembre 1974, a Parigi dopo un intervento per curare un tumore ai polmoni. La sua salma riposa nel cimitero monumentale del Verano a Roma ma suo figlio Christian ha ricordato spesso l’impossibilità di avere un funerale fastoso. Era un grande giocatore di carte e ha lasciato le due famiglie quasi in povertà. In più il suo essere comunista e la sua famiglia allargata ridussero le possibilità di grandi onori religiosi in occasione della sua morte.
Se l’eredità ai figli era inesistente, almeno sotto l’aspetto economico (pare abbia lasciato solo debiti di gioco), quella al cinema italiano è immensa. Il neorealismo non avrebbe avuto lo stesso impatto se non fosse stato per lui e la commedia all’italiana, come la conosciamo oggi, forse non sarebbe mai esistita.
Tanti gli omaggi e tributi al regista. Ettore Scola gli ha dedicato il suo capolavoro C’eravamo tanto amati e Annarosa Morri e Mario Canale lo hanno onorato con il documentario Vittorio D., presentato alla 66esima Mostra del Cinema di Venezia.
Uomo eclettico e dai mille talenti, ecco 5 curiosità su Vittorio De Sica:
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