
“Sono una romantica di natura”: l’attrice e produttrice Evelina Manna si racconta
Modella, attrice, produttrice, Evelina Manna si racconta a tutto tondo tra presente, futuro e passato: dai progetti futuri che l'aspettano alle div...
Dai successi agli ultimi tragici anni, tra cinema, musica e danza
Ballerina, cantante e attrice Judy Garland, l’enfant prodige di Hollywood avrebbe compiuto 99 anni il 10 giugno 2020. Fu tra le prime star a brillare nello star system hollywoodiano e a distinguersi per il timbro di voce inconfondibile e la presenza scenica che oscurava tutte le altre. La vita dell’attrice, di origine ebraica, è stata segnata da momenti tutt’altro che felici (causati dai traumi e dalle turbe che l’affliggevano fin da bambina) che non l’hanno mai abbandonata neppure durante la gloriosa ascesa e i successi e che, anzi, l’hanno accompagnata fino alla tragica fine. Judy Garland era la madre di un altro talento indiscusso, Liza Minnelli nata dal matrimonio con il regista Vincente Minnelli.
Icona di un cinema che non c’è più, raggiunge il successo con la trasposizione cinematografica de Il mago di Oz. Da quel momento alterna il cinema alla tv e ai concerti dal vivo, che le daranno maggiore soddisfazione quando la sua stella inizia a offuscarsi. Icona gay fin dagli anni ’60, è stata una delle prime esponenti, inconsapevolmente, del genere camp.
La sua vita è stata portata sul grande schermo nel 2019 nel biopic Judy, interpretato da Renée Zellweger, vincitrice del Premio Oscar come Miglior Attrice Protagonista.
La giovanissima Judy Garland si fa notare sin da subito per le sue qualità non solo d’attrice, ma anche da ballerina e cantante, grazie a una voce da contralto. Judy esordisce bambina nei teatri di provincia, recitando con le sue sorelle maggiori, Mary Jane e Dorothy. Le Gumm Sisters furono in attività tra il 1929 e il 1935, prendendo parte anche ad alcuni film musicali interpretando loro stesse. Nel 1934 Frances, vero nome della Garland, venne notata da un talent scout che le offrì il primo contratto per un film, e un nome d’arte. Fu lanciata come attrice cantante in alcuni musical di medio livello, fino al primo successo con Pigskin Parade, del 1936, e L’amore trova Andy Hardy. La notorietà a livello mondiale è dietro l’angolo.
Nel 1939 viene scelta per il ruolo di Dorothy, protagonista dell’adattamento del romanzo di L. Frank Baum, Il mago di Oz. Grazie al brano Over the Rainbow, uno dei più popolari e ricantati nella storia della musica, Judy Garland ottiene un successo senza pari, che la porta a Hollywood. Ancora oggi Il mago di Oz resta uno dei musical più importanti. Così nel 1940, a soli 18 anni, vince l’Oscar Giovanile per questo film e Piccoli attori. Judy Garland diventa l’emblema del musical, continuando la sua carriera con Incontriamoci a Saint Louis (1944), Il pirata (1948), Ti amavo senza saperlo (1948).
Nel 1950 inizia una rapida discesa, dopo l’insuccesso de L’allegra fattoria. Nell’epoca d’oro di Hollywood Judy sembrava l’unica ad andare indietro invece di accrescere la sua popolarità. I tanti problemi privati, l’abuso di sostanze, e una luce ormai spenta nei suoi occhi la portano lontana dal cinema per quattro anni. Il grande ritorno del 1954 con È nata una stella, che le valse una nomination all’Oscar, soffiatole da Grace Kelly. Altri film degni di nota, che la indirizzano verso ruoli drammatici, sono Vincitori e vinti (1961), Gli esclusi (1963) e le Ombre sul palcoscenico (1963). Judy Garland non tornò più al cinema, scegliendo di continuare la sua carriera tra teatro, musica e tv.
Il The Judy Garland Show le donò nuova popolarità sul piccolo schermo, anche se l’attrice accettò solo per i suoi problemi finanziari. L’album Judy at Carnegie Hall , tratto dal concerto live a New York del 1961, arrivò primo in classifica e ci rimase per 13 settimane, e le permise di vincere quattro Grammy Awards. Resta uno dei pochi album a essere ristampati ancora oggi.
Frances Ethel Gumm nasce il 10 giugno 1922 a Grand Rapids, negli Stati Unti. Judy Garland era uno pseudonimo, come avveniva spesso all’epoca. Fin da piccola subisce abusi e le vengono somministrati stimolanti e narcotici, come avveniva spesso ai baby attori dell’epoca. I produttori cinematografici erano ossessionati da farle mantenere la sua immagine adolescenziale, tanto da costringerla a diete a base di brodo di pollo, caffè e sigarette. La fragile personalità dell’attrice non ebbe giovamento dalle sue relazioni sentimentali. La Garland si è sposata ben cinque volte:
Judy Garland avrebbe potuto avere una carriera lunga e brillante. La sua massima attività si è svolta nell’epoca d’oro della vecchia Hollywood e si confrontò con altre star come come Grace Kelly e Marilyn Monroe che erano all’apice delle proprie carriere. Eppure Judy ha letteralmente bruciato la sua, tra dipendenze, come quelle d’alcool e le sostanze stupefacenti, scelte sentimentali sbagliate, e un sogno americano impostole da sua madre e dagli Studios. Il risultato è stato disastroso, con la sua tragica morte a Londra, a soli 47 anni, per una eccessiva dose di sonniferi. Fu trovata morta nella vasca da bagno dall’ultimo marito.
Sua figlia Liza Minnelli l’aveva salvata più volte, ma Judy pesava ormai 30 chili, aveva gli occhi allucinati e i capelli diramati. Dimostrava molti più anni della sua età, come se avesse bruciato tappe velocemente, non lasciando più nulla della dolce ragazzina che aveva stupito tutti nei panni di Dorothy.
Nel 2019 arriva al cinema Judy, biopic sulla vita di Judy Garland, diretto da Rupert Goold. Renée Zellweger, nei panni dell’attrice e cantante, ha vinto il Premio Oscar come Miglior Attrice Protagonista per la sua interpretazione. Nonostante l’acclamazione di pubblico e critica, la pellicola è stata travolta da pesanti critiche, specie da parte di Liza Minnelli. La figlia della Garland si è opposta alla pellicola e si è rifiutata di vederla.
Non è la prima volta che la tragica vita della diva viene raccontata. Infatti Judy è basato sul dramma teatrale End of the Rainbow di Peter Quilter, che racconta gli ultimi mesi di vita della Garland.
La Garland fu una delle regine del musical, le sue interpretazioni hanno influenzato chiunque si sia addentrato dopo di lei in questo genere. Over the rainbow resta una delle colonne sonore più amate e riprodotte ancora oggi. L’influenza della Garland sulla cultura popolare e di massa resta notevole, anche nel mondo del varietà televisivo. Tante le star che dopo il suo The Judy Garland Show hanno sperimentato il piccolo schermo. Non solo, Judy è un’icona gay indiscussa, anche grazie al suo motto: “Io canto per la gente, io canto per tutti“.
Quello che vi abbiamo raccontato ancora non vi basta? Ecco cinque curiosità imperdibili su Judy Garland:
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