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Il gioco è l’attività formativa più importante che possa esistere per un bambino. È proprio grazie a esso che si impara a scoprire il mondo, a relazionarsi con gli altri e a rispettare le regole; il gioco è la prima esperienza di vita per coloro che alla vita iniziano ad affacciarsi con curiosità e ingenuità, un mezzo che può trasmette gli strumenti più adatti che serviranno poi per imparare ad avere il controllo delle situazioni e imparare a prendere le decisioni in totale autonomia. E non solo: il gioco è fondamentale per sviluppare la fantasia e la creatività.
Una delle principali caratteristiche del gioco, quella che lo rende tanto utile ed efficace allo stesso tempo, si basa però sulla componente ludica e di intrattenimento del gioco stesso. Il bambino impara più in fretta e anche con maggior disponibilità e volontà a farlo perché non vive il gioco come un dovere cui è costretto ma come un piacere cui si concede volentieri e spontaneamente. È assolutamente necessario che il gioco creato per aiutare il bambino nell’apprendimento sia adatto alla sua fase dello sviluppo: per quanto riguarda in particolare i bambini di circa 8 anni, questi prediligono solitamente giochi più strutturati, con regole definite, e avendo già imparato tutti i modi possibili che esistono per giocare, preferiscono dedicarsi ad attività ludiche che rispondano meglio al loro carattere. La tecnologia è piuttosto utile in questo caso: in commercio vi è un’ampia scelta di giochi educativi, elettronici e non, prodotti in base a fasce d’età e rispondenti alle caratteristiche standard richieste.
Sono proprio i giochi interattivi, che è possibile fare su internet oppure scaricare ed eseguire offline, che sotto questo punto di vista stanno compiendo lo sforzo più grande: basta dare un’occhiata sul web, attraverso un motore di ricerca, per rendersi conto di quanto sia vasta e potenzialmente infinita l’offerta di giochi creati apposta per aiutare il bambino ad apprendere le più comuni e basilari regole del sapere. Sul web è possibile giocare per imparare, ad esempio, le nozioni di matematica, la lingua italiana, le scienze oppure l’educazione civica.
Oltre alle classiche filastrocche che servono per conservare nella memoria alcune regole basilari (“sei per otto quarantotto asino cotto“, giusto per citarne una, tra le più conosciute), alcuni giochi possono aiutare parecchio nell’apprendere, per esempio, le tabelline. Ci si può servire della tombola, mettere dei premi in palio, e poi l’adulto che estrae il numero, anziché svelarlo direttamente, potrebbe invitare il bambino a indovinarlo, proprio grazie alle tabelline (per esempio, se si pesca il 24 si può dire: “Quanto fa 6×4?”). Il gioco e la competizione possono stimolare il bambino ad apprendere più in fretta e più volentieri.
Le regole per scrivere e parlare in italiano in modo corretto devono essere costantemente rinfrescate nella mente del bambino. Uno degli errori più classici che si può commettere, è quello di non usare nel modo giusto la lettera Q oppure l’acca (per quest’ultima c’è una filastrocca molto efficace: “Are, ere, ire l’acca la fanno fuggire“). Per quanto riguarda la lettera Q invece, si può imparare quest’altra filastrocca “Qui, Quo, Qua, Que come vedi sono sempre in tre, se dopo la U c’è una vocale, allora la Q è quella che vale” mentre per far apprendere la differenza fra CU e QU si può ricorrere a questo gioco: su alcuni cartoncini si possono scrivere, mischiando le lettere, alcune parole che contengono CU e QU (ad esempio soqquadro, quattrini, cuoco, circuito, aquila…) e poi invitare il bambino a scegliere un cartoncino e di volta in volta scrivere su un foglio la parola con le lettere in ordine.
Per sviluppare la fantasia e la creatività si può ricorrere invece ai classici lavoretti fai da te, che oltre divertire il bambino consentendogli di realizzare con le mani oggetti belli e originali, gli permette di imparare una serie di nozioni fondamentali che potranno tornare utili anche nella fase adulta della vita. Grazie ai lavoretti si possono apprendere informazioni sull’utilizzo e l’impiego dei vari materiali, si può imparare che alcune cose possono essere pericolose e richiedono una particolare attenzione (l’uso di forbici, colla o taglierini ad esempio).
Foto: Children playing with blocks on the floor – focus on the boy’s face – Shutterstock
Articolo originale pubblicato il 12 dicembre 2014
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