Don't say gay: firmata in Florida la legge anti LGBTQ+

Il governatore, Ron DeSantis, ha dato il suo ok alla norma che vieta nelle scuole "la discussione in aula su orientamento sessuale e identità di genere nelle classi primarie o in un modo non appropriato all’età o allo sviluppo per gli studenti". Tantissime le critiche ricevute: dal Presidente Biden sino ai presentatori degli Oscar.

Pubblicato il 29 marzo 2022

Il governatore della Florida, Ron DeSantis, ha firmato la legge ufficialmente chiamata Diritti dei genitori nell’istruzione. Questa norma però è ormai conosciuta in tutto il mondo con il nome di Don’t say gay, e vieta “la discussione in aula su orientamento sessuale e identità di genere nelle classi primarie o in un modo non appropriato all’età o allo sviluppo per gli studenti”.

“Faremo in modo che i genitori possano mandare i loro figli a scuola per ricevere un’istruzione, non un indottrinamento”, ha detto DeSantis, da un’aula di una scuola a Spring Hill, in Florida, a nord di Tampa. Come si legge sul New York Time sono state tantissime le critiche mosse contro questa legge.

Dalle organizzazioni LGBTQ+ che temono che avrà un effetto agghiacciante tra insegnanti e giovani studenti. Ai lavoratori della Disney, che hanno organizzato scioperi in segno di protesta dopo che il disegno di legge è stato approvato. Lunedì 28 marzo, il giorno della firma, la Disney ha rilasciato anche una dichiarazione in cui condanna la norma ed esorta i legislatori ad abrogarla o i tribunali ad annullarla.

Anche sul palco della 94esima edizione degli Academy Award appena conclusa si è fatta sentire la voce in disaccordo con DeSantis, da parte di molti esponenti del mondo dello spettacolo. I presentatori dell’Oscar Amy Schumer, Regina Hall e Wanda Sykes hanno cantato “gay, gay, gay”, accennando alla legislazione della Florida. Anche il presidente Biden ha criticato la proposta definendola “odiosa”, a ha annunciato che farà di tutto per farla abrogare.

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